Teatro Romano di Brescia

Teatro Romano di Brescia

Via dei Musei, 57 - Brescia
  Vittoria

Collocato ad oriente del Tempio Capitolino e ben visibile dal vicolo del Fontanone, ecco aprirsi in tutta la sua magnificenza l’antico Teatro Romano!

Si tratta di una preziosissima testimonianza della Brixia Storica, nel cuore del patrimonio UNESCO della città, nei secoli oggetto di un’intensa attività di scavi che hanno permesso di salvaguardare buona parte dei resti, preservandone il fascino autentico.

Accessibile durante le visite all’area archeologica, il Teatro Romano è oggi location per rassegne estive di concerti e spettacoli. Di notevole dimensioni, si stima che potesse contenere fino a 15.000 persone.

Storia del Teatro Romano di Brescia

Il Teatro Romano di Brescia fu costruito in epoca flavia (69-96 d.C.), forse su strutture precedenti, e venne integralmente restaurato alla fine del II secolo, quando conobbe il massimo splendore.

Teatro Romano di Brescia

Tra la fine del V e l’inizio del VI secolo fu in parte distrutto, ma continuò ancora per qualche secolo a svolgere funzione di luogo pubblico di riunione. Realizzato in pietra di medolo, marmo e mattoni, poggia adagiato sul declivio del colle, per meglio adattarsi alla configurazione del terreno.

Osservandolo da Vicolo del Fontanone si distinguono in alto le volte dei vomitori, gli ingressi del pubblico, in basso il livello della scena – forse a due ordini – e la fossa dei musicanti.

Il palco passava sotto l’attuale vicolo, mentre a sud del teatro possiamo immaginare, grazie alla presenza di alcuni palazzi, il maestoso edificio-teatro che affacciava sul decumano massimo.

Il Teatro Romano è collegato al Tempio Capitolino dall’aula dei pilastrini, un ambiente diviso in tre navate da due file di pilastri alti e stretti.


Gli edifici attigui

Fra il Capitolium e il Teatro Romano si trova lo splendido Palazzo Gambara già Maggi.

Attualmente non visitabile, il palazzo fu costruito a partire dalla fine del ‘300 dalla famiglia Maggi sui resti della platea del Teatro Romano (notare le fondamenta sul lato est) e notevolmente ampliato col passaggio del palazzo alla famiglia Gambara. Contiene affreschi di fine ‘400 e soffitti lignei con tavolette dipinte.

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