Chiesa di San Faustino in Riposo

Via dei Musei, 3 - Brescia
  Vittoria

Passeggiando lungo il vicolo che collega Largo Formentone a piazzetta Tito Speri, una tappa inattesa attende il visitatore. Si tratta della piccola Chiesa di San Faustino in Riposo, un vero scrigno di arte, contemplazione e sorprese da molti chiamata il trullo di Brescia!

A due passi da Piazza Loggia: la Chiesa di San Faustino in Riposo (detta di Santa Rita)

Conosciuta anche come Chiesa di Santa Rita, la Santa delle grazie impossibili, la chiesa ha un fascino davvero unico.

Vi si accede attraverso un piccolo portone collocato sotto il volto della torre di Porta Bruciata, in via dei Musei, e una volta entrati ecco la meraviglia: un piccolo luogo di culto a pianta circolare con una trentina di posti a sedere, l’immagine di Santa Rita e, sulla sinistra, la cappella con la statua della Madonna e una moltitudine di ex-voto.

Notevole anche l’impatto artistico, con i resti dei dipinti sulle pareti laterali riportati alla luce dopo gli ultimi restauri. Qui era inoltre custodita la tela di Vincenzo Foppa, La Pala della Mercanzia del XV secolo, ora collocata nella Pinacoteca Tosio Martinengo.


L’originale campanile

All’uscita, consigliata una visita al retro della chiesa, dove è possibile ammirare il particolare e antichissimo campanile a forma di pigna rovesciata.

Chiesa di San Faustino in Riposo, Brescia

Si tratta di un’originale architettura esterna con un corpo cilindrico di pietra coperto da un tetto a tronco di cono dentellato in cotto, su cui poggia una cella campanaria cilindrica con quattro piccole bifore ricoperta da un pinnacolo, anch’esso protetto da coperta dentellata in cotto.


Chiesa di San Faustino in Riposo: curiosità e cenni storici

Eretta alla fine del secolo XII sopra una precedente cappella, l’interno della chiesa è stato sottoposto nel ‘700 e ‘800 a importanti modifiche sino ad assumere l’attuale conformazione. La pala dell’altare maggiore, la Vergine con Bambino tra i Santi Faustino e Giovita, è opera di Domenico Romani (1743), mentre particolarmente cara alla devozione popolare bresciana l’immagine della Madonna nella cappella di sinistra.

Una curiosità: il nome della chiesa deriva dalla sosta qui fatta durante la processione che, all’inizio del secolo IX, trasportava i resti dei Santi Patroni Faustino e Giovita verso la chiesa di San Faustino Maggiore.

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