Dedicata ai patroni della città, la Chiesa dei Santi Faustino e Giovita fu costruita nel 1622 da Antonio e Domenico Comino su demolizione di edifici religiosi precedenti. A essere risparmiato fu solo il campanile (XII sec.), che conserva fino alla prima cella campanaria la struttura originaria in medolo.
La facciata con ricche decorazioni marmoree, iniziata nel 1698 e terminata entro il 1711, è considerata il capolavoro di Bernardo Fedrighini.
Compiuto fra il 1622 e il 1629, l’interno della Chiesa dei Santi Faustino e Giovita è diviso in tre navate da quattordici colonne monolitiche, con cappelle laterali ed affreschi.
Fra questi spiccano le opere sopra le cantorie nel presbiterio (1754-1755) realizzate dal quadraturista Girolamo Mengozzi Colonna e da Gian Domenico Tiepolo, che raccontano l’apparizione e il martirio dei santi Faustino e Giovita.
Il lavoro si rifà all’iconografia tipica dell’arte del grande padre Gian Battista, che pure gli aveva fornito i cartoni per gran parte degli affreschi, tuttavia in parte già se ne differenziano per le scene che appaiono meno altisonanti e magniloquenti, più legate alla commedia umana. Tra le altre opere d’arte presenti nella chiesa:
Nella canonica si possono ammirare altri affreschi di G. D. Tiepolo, caratterizzati da una pittura più libera e sciolta di quella del presbiterio, modulata su un tono più popolare. Completa il tutto un bellissimo portale rinascimentale che immette nel settecentesco chiostro dell’Abate.