Tra il 1943 e il 1945 alcuni paesi del lago di Garda entrarono di diritto nella storia italiana: Salò, Gardone Riviera, Toscolano Maderno e Gargnano ricoprirono un ruolo strategico nella Repubblica Sociale Italiana (RSI) voluta da Hitler e governata da Mussolini e che vide proprio in Salò il centro nevralgico.
Ma perché la scelta del Garda? Zona tranquilla e vicino al Terzo Reich (il confine era situato a Limone, in quanto il Trentino era stato annesso alla Germania), il Garda occidentale era facile da raggiungere ed era a poca distanza da importanti fabbriche d’armi e dalla città di Milano. Inoltre era ricco di ville, alberghi, case di cura, luoghi d’accoglienza perfetti per ministri e gerarchi.
Vediamo ora i più importanti luoghi della Repubblica Sociale Italiana tutt’oggi visibili.
Salò fu nominata Capitale della RSI, e ospitava alcuni dei più importanti uffici governativi e non solo: il Palazzo della Croce Rossa divenne sede del Ministero della Cultura Popolare e casa madre della propaganda, mentre le scuole elementari videro l’allestimento dell’agenzia di stampa della propaganda fascista. L’Hotel Nonna Ebe fu adibito a mensa e alloggio per gli agenti della Polizia, e l’ex Chiesa di Santa Giustina fu la base del comando della Guardia Nazionale Repubblicana.
Oltre 20 luoghi di Gardone divennero importanti centri per la RSI: a Villa Fiordaliso, oggi hotel, abitò Claretta Petacci, giovane amante di Mussolini, mentre il Grand Hotel Gardone e il Grand Hotel Fasano funsero da ospedali militari.
A Toscolano Maderno l’ex Hotel Bristol, imponente costruzione sul lungolago di Maderno oggi abbandonato, funzionò come alloggio per varie personalità legate al governo di Mussolini; Villa Mimosa fu sede del Comando militare tedesco e le scuole elementari divennero l’edificio del Ministero dell’Interno.
Anche Gargnano ricoprì una grande importanza nella RSI: la splendida Villa Feltrinelli, oggi lussuoso Grand Hotel, fu la residenza di Mussolini e famiglia. Per la loro sicurezza sul tetto venne posizionato un cannone antiaereo, e la vigilanza era assicurata da 30 SS della guardia personale di Hitler.
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