Radice amara

Radice amara, l'ortaggio retrò che fa bene alla salute

Il retrò che fa bene alla salute. È il caso della radice amara (Cichorium intybus), ortaggio conosciuto anche come “radice di Soncino” poiché negli ultimi decenni veniva coltivato prevalentemente nel Comune cremonese. Oggi la superficie coltivata si concentra a Mairano, nella Bassa bresciana, dove il marchio tutelato De.Co. prende il nome di “Le radici di Mairano“.

Il potere depurativo della radice amara

 

Radice amara

Dalla consistenza morbida e dal sapore che varia dall’amarognolo al dolciastro a seconda delle temperature, la radice amara è un ortaggio che riscuote sempre più consensi. Anche tra i giovani: tante le persone che la stanno riscoprendo per le sue proprietà disintossicanti, depurative e diuretiche. Pare infatti che la radice amara sia una vera panacea contro i mali dell’organismo, e che basterebbero un paio di radici a settimana per dire per sempre addio ai problemi intestinali. È inoltre ideale per chi soffre di anemia poiché favorisce l’assorbimento del ferro.

Coltivazione e raccolta della radice amara

La raccolta, esclusivamente manuale, si tiene da inizio ottobre, mese che apriva all’abituale consumazione della radice amara per tutto l’inverno. Un prodotto della natura flessibile al pari delle patate lesse: bianca e fusiforme, una volta sbucciata e pulita bene dalla terra la radice va cotta per circa 20 minuti e servita condita con olio e aceto oppure in accompagnamento a tante preparazioni, come insalate, zuppe, minestroni, spinaci fino al salame bollito. Può essere anche usata per la produzione di liquori ed estratti per erboristeria.

Attualmente la radice amara è coltivata da quattro aziende agricole di Mairano (Brescia).

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