Nota per ospitare il polittico di Tiziano, la splendida Chiesa dei Santi Nazaro e Celso è un antico edificio quattrocentesco il cui fascino è stato impreziosito nel corso del Settecento, quando furono realizzati numerosi altari tardo barocchi con marmi policromi, stucchi e sculture.
Opera pittorica più importante conservata nella Chiesa dei Santi Nazaro e Celso di Brescia, il Polittico Averoldi di Tiziano Vecellio (1520-22) è un pentittico raffigurante Gesù risorto, l’Annunciazione, i santi Nazaro e Celso con il donatore Altobello Averoldi e San Sebastiano.
Il capolavoro deve il nome al bresciano Altobello Averoldi, il quale commissionò il dipinto a Tiziano ed è raffigurato nello scomparto inferiore sinistro, insieme ai S.S. Nazaro e Celso. Un vero gioiello giovanile del maestro cadorino, che dimostra in questa fase una particolare sensibilità alla cultura centro-italiana e in particolare all’opera di Michelangelo.
L’influenza michelangiolesca si nota in particolare nell’accentuazione plastica dell’anatomia, nel registro monumentale delle figure rese con concretezza e naturalezza espressiva e nell’energia e sicurezza dei moti che abbandonano ogni effetto di astratta solennità.
L’elaborazione luministica e cromatica della materia permette di conferire unità ai singoli scomparti del polittico, facendo di Tiziano quell’ “ape cromatica” che impiega le tonalità di colore per creare le forme stesse.
Un colore che splende in sé, sciolto da ogni implicazione disegnativa, dotato di una forza plastica autonoma, steso per campiture cromatiche e degradazioni tonali tali da avere una plasticità ed un volume autonomi.
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